Stefano Bombardieri
a cura di Maria Livia Brunelli
a cura di Maria Livia Brunelli
La mostra è una riflessione sul tema della natura morta oggi, a partire dalle opere di Chardin esposte al Palazzo dei Diamanti. Il pittore francese è stato uno dei primi artisti ad elevare gli oggetti di uso quotidiano e i gesti delle persone comuni a materia di rappresentazione artistica. Allo stesso modo Bombardieri ha utilizzato oggetti consueti per allestire uno scenario evocativo di un dialogo diretto con Chardin, che ha luogo davanti a una vera e propria tavola apparecchiata percorsa dal fremito dei discorsi.
Grazie a un dispositivo elettronico, infatti, piatti, bicchieri e posate si muovono tintinnando con modalità differenti, come se fosse in atto una vera e propria conversazione scandita da ritmi e interventi casuali.
Bombardieri gioca in maniera dialogica con Chardin; da una parte c’è il “pittore del silenzio”, dall’altra l’artista bresciano che cerca di ridare vita alla natura morta e voce a quello che è ormai silente.
Una seconda installazione vede protagonisti gli animali immortalati nei quadri di Chardin per arricchire nature morte con cacciagione o interni domestici: grazie alla collaborazione del Museo di Storia Naturale di Ferrara, lepri, bertucce, beccaccini e altri volatili in tassidermia, liberati dagli armadi dei depositi in cui erano rilegati da anni, trovano nuova vita grazie a una collocazione che ne enfatizza il valore.