Le prime esposizioni personali di Marco Di Giovanni si tengono in spazi alternativi come l'Unsicht Keller di Berlino nel 1999 e l'Archivio Zero Media Zanchetta a Bologna nel 2001.  La sua prima ricerca si incentra su materiali di recupero, tubature e cisterne, che vengono riassemblati e portati a nuova vita tramite l' inserimento di lenti che permettono di vedere ciò che accade - o ciò che è conservato - al loro interno, come persone vere in performance. Di frequente protagonista di azioni in occasione della presentazione delle sue opere, Di Giovanni gioca con ironia sui meccanismi della visione e, al contempo, organizza strutture scultoree dal forte impatto visivo, in uno scambio ininterrotto tra la persistenza e la mutabilità dei materiali e delle forme, sempre pensati ed installati in stretto rapporto con lo spazio espositivo. Nel 2011 realizza il progetto intitolato NORD sviluppandolo in tre mostre personali in due gallerie e alla Unicredit Kunstraum di Monaco. Espone in mostre collettive a Casa Testori, alla Russian Academy of Arts di Mosca, al Marta Museum di Herford, al Museion di Bolzano, al Mambo di Bologna, all' VIII Contemporary Istanbul ed è tra i quindici artisti selezionati per la sesta edizione del Premio Fondazione VAF.

Nel 2016 ha presentato il progetto “L'Infinito Commestibile” in tre mostre personali realizzate  al Museo San Domenico di Imola e in due gallerie private. A gennaio 2017, in collaborazione con il MAMbo, ha partecipato alla rassegna Art City di ArteFiera con una mostra personale al Museo Internazionale della Musica  di Bologna.

WORKSHOP CON MUSTAFA SABBAGH.

IL PAESAGGIO QUOTIDIANO. TRA RITRATTO E LANDSCAPE

DOVE: Ferrara, MLB Maria Livia Brunelli home gallery

QUANDO: sab. 8 ottobre 2016 dalle 10 alle 18

dom. 9 ottobre 2016 dalle 10 alle 18

INFO ISCRIZIONI: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. – 346 7953757

PARTECIPANTI: numero chiuso, massimo 12 partecipanti

 

Il workshop, tenuto dal noto artista e fotografo italo-palestinese Mustafa Sabbagh, che ha tenuto

di recente con grande successo una Masterclass al MAXXI di Roma, alternerà teoria e pratica,

assoli e coro. Ecco come lo stesso Sabbagh racconta quello che intende proporre nel corso del

workshop.

“Durante la mattina del primo giorno parlerò ai partecipanti della diversità di linguaggi insita nella

fotografia, di come il linguaggio della costruzione di immagini, così composito, possa diventare

mezzo e fine, modus e obiettivo, facendo di tanto in tanto riferimento a quanti in me hanno

lasciato un solco dal punto di vista iconografico, educativo, immaginifico. Nel pomeriggio metterò

in atto le parole, occupandomi della progettazione e della realizzazione di ritratti, all’interno dei

quali obiettivo principale sarà la dimostrazione pratica che il contesto crea la sostanza, che it is my

daily mood that makes the weather, attraverso l’alleanza e la complicità di ciò che maggiormente,

in un ritratto, parla del soggetto: lo stile.

Nel secondo giorno, chiederò ai partecipanti la realizzazione estemporanea di un ritratto

rappresentativo sia del proprio stile – dal punto di vista della tecnica - che dello stile conferito, o

colto, nel soggetto – dal punto di vista della visione; al termine di questa fase, e a partire dai

ritratti realizzati, domanderò ai partecipanti quale sia l’interpretazione dei loro stessi scatti, e da lì

avvieremo un panel di discussione che farà ulteriore luce sulla fotografia, sulla tecnica del ritratto,

ma soprattutto su loro stessi - perché padroneggiare la fotografia, e soprattutto la tecnica del

ritratto, significa obbligatoriamente dovere avere a che fare con se stessi...la lente fotografica è

uno specchio”.

Workshop con Silvia Camporesi. Fare Arte.

Creatività e progettualità nella fotografia contemporanea

 

DOVE: Ferrara, MLB Maria Livia Brunelli home gallery
QUANDO: sab. 19 novembre 2011 dalle 10 alle 18
dom. 20 novembre 2011 dalle 10 alle 18
INFO ISCRIZIONI: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. – 346 7953757
PARTECIPANTI: numero chiuso, massimo 12 partecipanti

 


Come nascono le idee? Come passo dal pensiero al lavoro finito – sia esso una singola immagine o
un intero progetto? Di cosa ho bisogno?
Questo workshop è improntato sul tema della progettazione artistica fotografica e riflette su come
muoversi nell’intricata strada dei pensieri e delle azioni che conducono alla realizzazione
dell’opera.
Obiettivo del workshop è comprendere il modus operandi che sta dietro ogni lavoro artistico.Ogni
passo è fondamentale nella creazione di un’opera. Le strade percorse per arrivare al risultato
finale, pur rimanendo nella maggior parte dei casi sotterranee, sono anch’esse parti importanti
dell’opera. Durante il workshop cercheremo di rendere visibili questi percorsi.
1. COME NASCONO LE IDEE
Il primo passo sta nel capire come nascono le idee artistiche, quale il luogo e la suggestione della
loro origine (un libro, la scena di un film, qualcosa visto per strada).
Dopo una presentazione personale, in questa prima parte del workshop guarderemo esempi
importanti di costruzione di opere presi dalla storia dell’arte e della fotografia.
2. LA PRATICA ARTISTICA
Inizio della pratica.
Si partirà da uno stimolo comune che permetterà al gruppo di lavorare su un’idea, per mettere a
punto il metodo di lavoro. Successivamente ognuno lavorerà individualmente sviluppando un
proprio progetto personale.
3. LA STRADA ARTISTICA
Il terzo passo è la preparazione della strada per arrivare al progetto: come passo dal pensiero al
lavoro finito (sia esso una singola immagine o un intero progetto)?
In questa parte del workshop il lavoro consiste nella costruzione di quaderni nei quali raccogliere
pensieri e immagini preparatorie.
L’obiettivo è disporre di tutto il materiale necessario alla realizzazione dell’opera attraverso:
– suggerimenti di idee già esistenti: ricerca tematica su internet, libri ecc. Tutto quello che è già
stato fatto in proposito. Ricerca capillare. Stampa e confronto delle immagini.
– personalizzazione, tramite disegno o costruzione dell’immagine/progetto
– abbinare testi e parole. Impreziosire l’idea rendendola più forte. Eventuale aggiunta di disegni o
tutto quello che serve per migliorare la comprensione dell’idea.
4. COSA MANCA?
Ultimi dettagli da definire nella pre-produzione dell’opera:
– elenco materiale necessario | – luogo | – luce | – altre considerazioni
Il quadro per la produzione di un’opera è completo, manca solo l’atto finale, lo scatto.
Silvia Camporesi è nata nel 1973 a Forlì, dove vive e lavora.
Si è laureata in filosofia presso l'Università di Bologna e oggi è una delle più apprezzate e originali artiste
italiane che privilegiano l'utilizzo del mezzo fotografico.
Affianca l'attività artistica all'insegnamento di fotografia e critica dell'immagine.Ha realizzato molti progetti,
pubblicato, esposto in numerose mostre (www.silviacamporesi.it).

11 nuovi sguardi su Antonioni.


WORKSHOP ARTISTICO SUL CINEMA DI MICHELANGELO ANTONIONI
Horti della Fasanara 28 settembre - 2 dicembre 2012
Zuni 2 - 25 novembre 2012 a cura di Silvia Camporesi e Massimo Marchetti

L’artista Silvia Camporesi, con la collaborazione del critico d’arte Massimo Marchetti, ha tenuto un workshop sull’opera di Michelangelo Antonioni, in occasione della permanenza a Ferrara per ideare la sua mostra personale alla MLB home gallery. Il workshop è stato strutturato come un laboratorio sul tema della committenza di un progetto artistico e del processo di creazione delle idee, cui è seguita una riflessione sulle tematiche trattate da Antonioni nel corso della sua carriera cinematografica, divenute oggetto di ricerca da parte dei partecipanti al laboratorio.

Obiettivo finale è stata la produzione di un corpus di lavori chiaramente ispirati ciascuno ad un film di Antonioni, che ogni artista ha realizzato individualmente secondo il proprio linguaggio. Il workshop, della durata di quattro mesi, a numero chiuso, ha visto la partecipazione di undici artisti italiani: Maria Livia Brunelli, Alessandro Castiglione, Alice Cesari, Giulia Marchi, Giovanni Pasinato, Jacopo Gospel Quaggia, Paolo Squerzanti, Enrico Tamascelli, Flavia Tronti, Silvio Canini, Roberto Zeppa.

Due le mostre collettive realizzate a conclusione del percorso, presso l’affascinante dimora storica degli Horti della Fasanara e presso il circolo Zuni arte contemporanea.

Horti della Fasanara, Via delle Vigne, 34, Ferrara, mostra aperta il sabato e la domenica dalle 15 alle 18, gli altri giorni dalle 15 alle 19;
per info: +39.338.1543721 +39.347.4589036, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., www.hortidellafasanara.com.

Zuni, Via Ragno 15, Ferrara, mostra aperta dal martedì alla domenica dalle 19 all’1.30; chiuso il lunedì;
per info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.; www.zuniarte.com.

Doppio appuntamento a Bologna e Ferrara per conoscere una delle più affermate performer italiane

Giovedì 12 maggio 2016

MAMbo – Museo d'Arte Moderna di Bologna, Bologna

h 17.30 presentazione volume GR | Giovanna Ricotta

h 18.30 performance NON SEI PIÙ TU, AZIONE 02 e a seguire videoproiezioni Falloavvenire (2002), Fai la cosa giusta (2010) e Falene (2012).

Sabato 14 maggio 2016

MLB Maria Livia Brunelli Gallery, Ferrara

h 17.30 aperitivo rinascimentale con l’artista Giovanna Ricotta e il prof. Claudio Cazzola sull’attualità dell’"Orlando Furioso" di Ludovico Ariosto, in occasione della mostra dedicata al poema dall’artista.

Due occasioni speciali, prima a Bologna e poi a Ferrara, per vivere ed assaporare l’arte contemporanea accompagnati da Giovanna Ricotta, una delle performer più affermate in Italia, che ama esplorare la sua identità travestendo se stessa attraverso raffinate performance che segnano le diverse tappe della sua esistenza.

Giovedì 12 maggio il MAMbo – Museo d'Arte Moderna di Bologna dedica una serata al lavoro artistico di Giovanna Ricotta. Il pubblico è invitato a partecipare a un'azione performativa alle 18.30, preceduta alle 17.30 dalla presentazione dell'ultimo volume pubblicato sull'artista, e dalla videoproiezione di alcuni video emblematici del suo percorso.

Fulcro della serata è la performance NON SEI PIÙ TU, AZIONE 02, a cura di Silvia Grandi e Fabiola Naldi, che Giovanna Ricotta propone negli spazi della Sala delle Ciminiere: un lungo tappeto che si dipana nell'ampio salone del museo sarà percorso più volte dall’artista tracciando e imprimendo con la sua gestualità e attraverso polvere di grafite segni astratti che connettono idealmente presente e passato, risalendo fino agli esordi.

All'estremità finale di questo percorso, a rappresentare la performance che si stabilizza in un corpo cultura, si trova l'opera Non sei più tu (2015): un'urna nera, dalle forme morbide, realizzata tramite moderne tecniche di stampa 3D.

L'enigmatica struttura monocroma occulta volutamente al pubblico il suo contenuto: il “corpo assente”, racchiudendo il nucleo interiore dell'artista, composto di polvere di grafite. A chiudere l'urna, una calotta che, se sollevata, svela il segno grafico GR inciso in oro. Con questo lavoro Giovanna Ricotta ha voluto “fissare un punto d'arrivo e ulteriori passaggi nell'indagare la performance” immaginando che al nero seguano altri monocromi – rosa e bianco - “tre urne, tre forme, tre spostamenti”.

La performance è preceduta, alle h 17.30 in Sala Conferenze, dalla presentazione del volume GR | Giovanna Ricotta edito da CLEUP, a cura di Guido Bartorelli e Silvia Grandi, pubblicato in occasione della mostra omonima che si è tenuta nel 2015 a Palazzo Pretorio (Cittadella, Padova), che si è conclusa con la performance NON SEI PIÙ TU, AZIONE 01. Ne parleranno la stessa Grandi, curatrice della mostra, e Fabiola Naldi, curatrice e autrice di uno dei testi in catalogo.

La serata si conclude con la proiezione, in un'area dedicata della Sala delle Ciminiere, di tre opere video prodotte a seguito di altrettante performance di Giovanna Ricotta: Falloavvenire (2002), Fai la cosa giusta (2010), Falene (2012).

NON SEI PIÙ TU, AZIONE 02 di Giovanna Ricotta fa parte di una serie di iniziative che il MAMbo dedica nella sua programmazione 2016 al video e alla performance. In questo quadro sono visibili al museo fino al 5 giugno Fine eroica di un'immagine del Quattrocento, di Luigi Presicce e Bora, di Yuri Ancarani, quest'ultima nell'ambito del progetto Museo Chiama Artista di MiBACT e AMACI.

Invece sabato 14 maggio, alle 17.30, in occasione della personale di Giovanna Ricotta Furiosamente. Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori alla MLB Maria Livia Brunelli Gallery di Ferrara, affascinante casa-galleria in un palazzo del Cinquecento davanti al Castello Estense, il prof. Claudio Cazzola e Giovanna Ricotta dialogheranno sui temi alla base dell'Orlando Furioso, nel corso di un piacevole aperitivo con degustazione di specialità rinascimentali.

Un poema che continua a parlare al lettore contemporaneo per l’incredibile attualità dei temi trattati: il bisogno di armonia e serenità, contraddetto dalla continua tensione verso traguardi impossibili, come il desiderio di gloria, l’ambizione, la passione amorosa non corrisposta, tutte chimere che creano gelosia e ansia, fino a portare addirittura all’ossessione, alla follia. Ma il poema parla anche di un’epoca di forte crisi religiosa, della guerra tra mondo arabo e mondo cristiano, conflitto che mai come oggi sta scuotendo le nostre coscienze. Fili rossi che attraversano la nostra epoca come attraversavano quella di Ariosto, che lui stesso, amante della quiete e della pace interiore, denuncia nel suo poema, tanto che l’Orlando Furioso si configura come una grande metafora degli intrighi e delle follie di cui era spettatore ogni giorno alla corte degli Estensi.

L’esposizione, a cura di Maria Livia Brunelli e Silvia Grandi, aperta fino al 26 giugno, ha inaugurato il ciclo di mostre ispirate alla figura di Ludovico Ariosto e in particolare al suo poema più famoso, di cui ricorre quest’anno il cinquecentenario della prima edizione. A celebrarlo, una serie di iniziative che coinvolgono tutta la città di Ferrara, che culmineranno, a settembre, in una grande mostra che Palazzo dei Diamanti dedicherà a questo capolavoro della letteratura italiana del Cinquecento.

Giovanna Ricotta propone nelle due sale della galleria una contrapposizione tra il mondo dei cavalieri e quello delle dame, a partire dal primo, famosissimo verso del poema: “Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori”. Così, le fotografie intense e statuarie di lei stessa nella performance presentata al MAMBO nel 2010, che la ritraggono come un tecnologico guerriero in un contrasto di bianchi e di neri (Fai la cosa giusta), dialogano con quelle raffinate e incipriate che la vedono settecentesca damigella nell’opera Toilette del 2008.

Dalla compresenza di queste due anime che convivono nella stessa persona, una maschile e una femminile, una dinamica e una statica, nasce la riflessione di Furiosamente, una serie inedita di 46 disegni, tanti quanti i canti del poema di Ariosto. Il titolo intende evocare la dimensione schizofrenica di questa ricerca dell’identità corporea, di cui il disegno, a tratti fine e pulito, a tratti sporco e violento, diventa simbolo. Giovanna Ricotta esprime così “furiosamente” la storia di un corpo contemporaneo incontenibile, passionale, forte, che non riesce a trattenere la poesia, anzi la deve esprimere come nell’ “Orlando Furioso”, senza filtri.

Giovanna Ricotta, nata a Loano (SV), nel 1970, si diploma presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano nel 1994 e in breve tempo si afferma come artista e performer presentando il suo lavoro in rinomati spazi espositivi italiani.

Dal 1997 ad oggi, lavora con video, installazioni, foto e disegni, un’artista per cui l’arte è vita e il corpo è oggetto; inserisce nei suoi lavori sempre un dualismo provocatorio in cui il corpo non è altro che un mezzo, un media, per arrivare al concetto finale e alla conclusione di un processo riflessivo articolato e complesso. Il corpo diventa concetto, in ogni suo lavoro c’è una ricercatezza tale da portarla a ricreare e riprogettare i singoli oggetti-scultura che andrà ad utilizzare in performance, sconfinando quasi nel design, per rendere ogni singolo aspetto della sua produzione assolutamente personale e perfettamente in linea con quello che vuole essere il suo “marchio di fabbrica” GR.

Vanta numerose collaborazioni nel panorama artistico, con curatori quali: Silvia Grandi, Alessandra Galletta, Francesca Alfano Miglietti, Guido Bartorelli, Fabiola Naldi, Renato Barilli. Con musicisti quali Marlene Kunz, Beautiful, Riga. Ha preso parte a progetti con il MAMbo, con l'Università di Bologna, Fabbrica del Vapore Milano, Alt Alzano Lombardo, Bergamo.

Informazioni generali: www.mambo-bologna.org

Informazioni per la stampa: Ufficio stampa MAMbo – Museo d'Arte Moderna di Bologna

Elisa Maria Cerra – Tel. +39 051 6496653, e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Expo Milano 2015
 DALLA MODELLA VESTITA DI SFOGLIE TRICOLORE ALLA SENSUALITÀ DELL’ANATOMIA DELLA “COPPIA”
 Milano, Padiglione EXPO "Piazzetta della Regione Emilia Romagna", CARDO NORD-OVEST

Una modella vestita di tre sfoglie tricolori che evocano la bandiera italiana. La modella cammina e l’abito di sfoglia lentamente si sfascia, lasciandola nuda. E’ la performance LE SFOGLIE DI GARIBALDI ideata da Stefano Scheda e organizzata da Maria Livia Brunelli in trasferta con i suoi artisti a Milano per l’EXPO: una metafora dell’Italia di oggi? Un simbolo della perdita dell’identità nazionale e un invito a “ricucirla”?

“E’ tutto questo e anche altro, quello che le persone vogliono vederci. Una bandiera del cortocircuito fra innovazione e tradizione, in cui l’Italia dovrebbe ritrovare la sua forza. Ma la fragilità di questa bandiera evoca anche quella dell’Italian food, che viene derubato e clonato in tutto il mondo: una bellezza da difendere e tutelare”, racconta l’artista, che insegna “Strategia dell’invenzione” all’Accademia di Bologna.

La performance, che ha suscitato molta curiosità, ha avuto luogo il 19 agosto alle 12.45, a cura della MLB Maria Livia Brunelli home gallery, nell’ambito delle iniziative promosse dalla Provincia di Ferrara nello spazio "Piazzetta” messo a disposizione dalla Regione Emilia Romagna per EXPO MILANO 2015.

Sono state le sfogline dell’Alto Ferrarese di “Miss...ione matterello” a realizzare il vestito per la modella, utilizzando pomodoro per il rosso, farina e acqua per il bianco, spinaci dell’orto per il verde. Alla performance di Scheda è seguita la “risposta” della modella, che ha svelato la sua identità nella performance PRET-A-LE SFOGLIE. La modella si è rivelata infatti essere una critica d’arte, anzi, una critica d’arte performativa: Isabella Falbo, che ha utilizzato a sua volta le sfoglie modellandosele sul corpo come se fossero abiti.

Due azioni che, come scrive lei stessa, “hanno fatto dunque emergere due delle identità nazionali più forti oggi: la pasta e la moda. Il cortocircuito fuori/dentro, cibo/corpo, attivato dall’idea di indossare la sfoglia, porta a riflettere sul corpo come macchina che consuma cibo, alla continua ricerca di un’estetica soddisfatta dalla moda. Inoltre, l’abito di sfoglia rappresenta il prolungamento dell’atto sensoriale legato alla forte componente estetica del mangiare poiché il cibo viene prima consumato con la vista, poi con l’olfatto ed infine con il gusto, che svanisce nel momento in cui inizia il blackout dei processi interni al corpo”.

Ma Stefano Scheda è solo uno dei quattro artisti che la curatrice e gallerista Maria Livia Brunelli ha portato in questa occasione a EXPO. “Quelle che ho portato a Milano sono tutte opere con un significato molto preciso, spesso di denuncia, anche se una denuncia ironica e sottile, che vuole far riflettere emozionando”- spiega. Come farà Marcello Carrà, un altro artista seguito dalla gallerista ferrarese, che dal 19 al 21 agosto è stato impegnato in un’opera ciclopica: realizzare un enorme disegno legato alle tematiche del territorio e dell’alimentazione su un pannello di due metri, usando esclusivamente la penna biro. Non a caso è stato definito, per l’accuratezza e la precisione dei suoi disegni, “il Leonardo della penna Bic”. Straordinaria la sua cavalletta, esposta a Bruxelles, che raggiunge la dimensione di ben otto metri.

In esposizione anche una installazione su un altro tipico prodotto del Made in Fe, l’osannata salama da sugo: la food artist Giulia Bonora, nel suo rapporto di odio-amore con questo piatto della tradizione ferrarese, lo ha scomposto nelle sue tre componenti (siero, pelle e polpa), accompagnando questa ironica “vivisezione” con una lettera indirizzata alla salama, in cui evoca i suoi ricordi da bambina legati a questo famoso insaccato durante le festività in famiglia. Giulia Bonora è stata anche una delle protagoniste dei laboratori didattici e creativi proposti dalla MLB home gallery sui temi dell’EXPO, “Per mangia/arti meglio”: un modo per avvicinare i più piccoli all’arte attraverso ciò che di quotidiano e familiare si presenta loro in tavola, attraverso l’incontro ludico con Andy Warhol, Tom Wesselmann, Piero Gilardi, Daniel Spoerri.

Maria Chiara Bonora ha esposto invece una installazione composta da 20 fotografie dall’accattivante titolo “L’anatomia della coppia”, che ha per protagonista la tradizionale coppia di pane ferrarese, interpretata in chiave erotica come incontro fra una coppia di amanti. Una ricerca che ha per oggetto le analogie formali, posturali e materiche, tra il pane di Ferrara e l’approccio sessuale tra gli amanti, mettendo in luce la somiglianza della coppia con le rotondità del corpo, le sue torsioni e tensioni, in un climax ascendente di intimità. Perché, come spiega l’artista, “spezzare, dividere una coppia di pane a Ferrara, può voler dire separare due amanti, interrompere un gesto d’amore in atto e udire un gemito di delusione”.

“Ma dopo l’EXPO non ci fermeremo – annuncia la Brunelli-. Seguirà una cena tricolore che faremo per pochi fortunati commensali, ripetendo la performance di Stefano Scheda, il 26 settembre a Ferrara. Ho infatti chiesto ad alcuni artisti se una cena potesse diventare anche una performance artistica. E la risposta è stata sì, se ideata da artisti che hanno messo al centro del loro lavoro l’idea del food e se lo spazio è suggestivo, come la MLB home gallery, la casa-galleria in cui vivo, metà galleria e metà casa abitata. Verrà eccezionalmente ‘prestata’ ai commensali, per far assaporare loro l’emozione di essere protagonisti dell’arte in un palazzo privato rinascimentale di fonte al Castello Estense, circondati da opere di artisti internazionali, in collegamento tematico con le mostre del vicino Palazzo dei Diamanti. Un luogo magico, dove farò scoprire come l’arte può invadere anche la camera da letto, tappezzata di opere d’arte”.

Laboratori didattici ispirati a Bruno Munari

CHI È BRUNO MUNARI?
È stato uno dei massimi protagonisti dell’arte, del design e della grafica del Novecento. La sua è stata una ricerca poliedrica e spumeggiante sullo sviluppo della creatività e della fantasia nell’infanzia attraverso il gioco.
Facendo leva sulla curiosità, Munari dava input creativi che il bambino recepiva proseguendo da solo, usando in modo non convenzionale materiali, forme, colori, qualsiasi cosa che potesse interessare il bambino.

I LABORATORI
I laboratori didattici ispirati a Bruno Munari vogliono essere un luogo in cui il gioco diventa lo strumento per accrescere la creatività, sperimentare e conoscere in modo autonomo e libero la realtà che ci circonda.
I laboratori sono rivolti ai bambini dai 6 ai 13 anni, per un massimo di 10 a lezione. Si svolgeranno tutti i mercoledì pomeriggio dalle 17 alle 18:30, presso la MLB home gallery, la casa galleria rinascimentale di Maria Livia Brunelli in Corso d’Ercole I d’Este 3 a Ferrara. Un ambiente intimo e famigliare dove ogni bambino sarà accuratamente seguito e guidato alla scoperta e al potenziamento delle sue capacità artistiche.
Ogni laboratorio, tenuto da Francesca Occhi, si terrà presso la MLB home gallery ed ha un costo di 10 euro.

2 MARZO SCRIVERE CON LA LUCE
Chi ha detto che la fotografia si fa solo con la macchina fotografica?
In questo laboratorio impareremo come creare immagini fotografiche con e senza l’uso della fotocamera.

9 MARZO GUARDIAMOCI NEGLI OCCHI
Basandoci sui libri “Guardiamoci negli occhi”, “Le rose nell’insalata”e “Fantasia” costruiremo le maschere dei nostri cartoni animati preferiti in maniera non convenzionale, anche attraverso l’uso di timbri di frutta e verdura.

16 MARZO VIETATO NON TOCCARE
Basandoci sul libro “I laboratori tattili” costruiremo delle “tavole tattili”, vere e proprie storie che si leggeranno soltanto attraverso il senso del tatto.

23 MARZO COSTRUIAMO UN LIBRO
Basandoci sui “libri illeggibili”, i “prelibri” e “fantasia” costruiremo il nostro libro ideale usando i più diversi materiali, forme e colori. Alla fine verranno date delle piccole basi di rilegatura.

Laboratori didattici e creativi

Laboratori didattici per bambini sulla natura

Laboratorio didattico e creativo per bambini

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