Nasce a Ferrara nel 1951 ed inizia la sua attività artistica al Centro Video Arte di Ferrara con Lola Bonora. Le opere video, prodotte fra la fine degli anni Settanta e la metà degli anni Ottanta, lo vedono tra i primi e più espliciti assertori del video narrativo, lontano dalla sperimentazione formale, tecnologica o linguistica del decennio precedente.

Camerani è stato regolarmente presente a mostre di settore in Italia e all'estero, esponendo insieme ad artisti di fama mondiale come come Bill Viola e Nam June Paik. Tra i numerosi festival internazionali cui ha partecipato, si segnalano quello Locarno, dove ha ricevuto, nel 1991, il Gran Prix de la Ville de Locarno, TaorminaArte (1991), il Festival di Montreal (e quello di Berlino. Le videosculture che hanno caratterizzato gli anni '80-'90 si collocano all’interno dell’orizzonte dell’arte minimale, giocano su primordiali rapporti spaziali, di segno e di senso, fra ciò che è dentro il monitor e ciò che è fuori, che lo contiene e lo delimita (come il titolo semplice e immediato in contrasto con la natura rarefatta e sofisticata del lavoro).

Nelle videosculture l’immagine video diventa complice di un gioco tautologico, come in Giardino italiano, Trave d’equilibrio, Vista dal basso degli anni Ottanta, oppure esplicita la forza, la violenza, la minaccia che il progetto dell’opera porta con sé, alla ricerca di un rapporto complice con lo spettatore, come in Addestramento, Difesa personale, e Soglia degli anni Novanta. Dagli anni 2000 inizia una sua personale riflessione sull’ombra come scarna riproduzione di un gesto o di un segno del proprio passaggio.

Espone ad Artel alla Galleria comunale d’Arte di Cagliari (1992), a Titanica alla Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea della Repubblica di S. Marino (1995), ad Aslab. I sensi del virtuale alla Promotrice di Belle Arti di Torino (1995), alla XII Quadriennale Nazionale Palazzo delle Esposizioni Roma (1996), a La Coscienza Luccicante a Palazzo delle Esposizioni di Roma (1998), a L’Arte Elettronica. Metamorfosi e Metafore al Palazzo dei Diamanti Ferrara (2001), a Glassway al Museo Archeologico Regionale di Aosta (2002), a Emergenze Creative al MAR di Ravenna (2008), e alla 54° Biennale di Venezia (2011). Ha esposto alla MLB home gallery per la doppia personale insieme a Ketty Tagliatti Alchimie del segno e della materia. Omaggio a Mirò, nel 2008.

 

Nato a Brescia nel 1968, lavora tra Italia, Francia e Germania; espone in manifestazioni collettive e personali sia nazionali che internazionali, tra cui nel 2007 alla 52° Biennale di Venezia nel Padiglione della Rep. Araba Siriana, alla mostra “Il Settimo Splendore. Modernità della Malinconia” a Palazzo Forti/Palazzo della Ragione di Verona, nel 2008 al MAR di Ravenna, nel 2009 a Scope Basel di Basilea. Dagli anni ’90 realizza in prevalenza opere di grandi dimensioni sia per spazi pubblici che privati (nel 2007 “Una Balena in Darsena” , installazione temporanea alla Darsena di Milano; nel 2008 installazione permanente al Museo del Parco di Portofino, nel 2009 “The Animal's Countdown”, installazioni in piazza a Pietrasanta, Lucca). In occasione dell’anno mondiale della biodiversità, nel 2010, ha ideato insieme alla curatrice Maria Livia Brunelli la rassegna urbana “The Faunal Countdown”, un progetto di arte pubblica partecipata che ha visto protagonista per la prima volta un intero centro storico italiano.

Silvia Camporesi (nata a Forlì nel 1973), laureata in filosofia, vive e lavora a Forlì.
Attraverso i linguaggi della fotografia e del video costruisce racconti che traggono spunto dal mito, dalla letteratura, dalle religioni e dalla vita reale. Negli ultimi anni la sua ricerca è dedicata al paesaggio italiano.
Dal 2003 tiene personali in Italia: Dance dance dance al MAR di Ravenna nel 2007, La Terza Venezia a Lugano nel 2011, Qualche volta, di notte alla MLB di Ferrara nel 2012, Souvenir Universo a Roma nel 2013, Planasia al Festival di Fotografia Europea di Reggio Emilia nel 2014. Dopo la mostra su Michelangelo Antonioni nel 2012, sempre per la MLB ha ideato altri due progetti dedicati uno a De Chirico (Le città del pensiero. Un'indagine metafisica) nel 2016 e Atlas Italiae: tabula ferrarense dedicata a Giorgio Bassani nel 2017.
All’estero ha esposto all’Istituto italiano di cultura di Pechino, in Quebec (CAN), a Saint James Cavalier di Valletta (Malta), all’Abbaye de Neumünster in Lussemburgo, in India, in Slovenia.
Fra le collettive ha partecipato a: Italian camera, Isola di San Servolo, Venezia nel 2005; Confini al PAC di Ferrara nel 2007; Con gli occhi, con la testa, col cuore al Mart di Rovereto nel 2012, Italia inside out a Palazzo della Ragione, Milano nel 2015, Extraordinary visions al MAXXI a Roma nel 2016, alla mostra L'altro sguardo. Fotografe italiane 1965-2015 alla Triennale di Milano nel 2016, poi trasferita in una versione ampliata al Palazzo delle Esposizioni di Roma nel 2018, e nuovamente alla Triennale di Milano nel 2018 nella collettiva New Prospective.
Nel 2007 ha vinto il Premio Celeste per la fotografia; è fra i finalisti del Talent Prize nel 2008 e del Premio Terna nel 2010; ha vinto il premio Francesco Fabbri per la fotografia nel 2013, il premio Rotary di Artefiera 2015, e il Premio BNL 2016. Nel 2015 ha pubblicato il volume fotografico Atlas Italiae, per la casa editrice Peliti Associati.

 

Nasce ad Amman (Giordania).

Italo-palestinese, allevato tra l’Europa ed il Medio Oriente, l’imprinting è cosmopolita, l’attitudine è nomade.

Già assistente di Richard Avedon e docente al Central Saint Martins College of Art and Design di Londra, dopo una brillante carriera come fotografo di moda riconosciuta dai magazines più prestigiosi del mondo, Sabbagh decide di concentrare la sua ricerca nell’arte contemporanea per mezzo della fotografia e della video-arte, attraverso una sorta di contro-canone estetico dove il punctum è la pelle - diario dell’unicità individuale - trasferita su fondali lividi, in dittici che traducono forma in contesto, in ovali come cammei. Il tutto interpretato attraverso la multidimensionalità del nero, la sovversione dei codici di abito e di genere, o la più pura indagine antropologica attraverso il medium fotografico. Un’estetica del disagio, un’armonia dell’imperfezione, che Sabbagh trasferisce con disinvoltura dalle pagine patinate, ai white cubes dei musei e delle gallerie più famosi del mondo– tra cui il Musée de l’Élysée di Losanna, considerato tempio internazionale della fotografia.

Spesso protagonista di interviste e documentari che indagano sulle sue visioni, nel 2013 Sky Arte HD, attraverso la serie Fotografi, lo ha eletto tra gli 8 artisti più significativi del panorama nazionale contemporaneo. Ad oggi, Mustafa Sabbagh è riconosciuto come uno dei 100 fotografi più influenti al mondo, ed uno dei 40 ritrattisti di nudo - unico italiano - tra i più rilevanti su scala internazionale.

Le sue opere sono presenti in numerose pubblicazioni accreditate internazionalmente (tra cui Faces – the 70 most beautiful photography portraits of all time, a cura di Peter Weiermair), in monografie sold-out (tra cui About Skin, ed. Damiani, e 17:17, ed. Danilo Montanari), e in molteplici collezioni permanenti, in Italia e all’estero - inclusa la storica Collezione Arte Farnesina, la Fondazione ArteFiera, l’acquisizione di un suo intero progetto inedito nella collezione permanente di arte contemporanea del MAXXI - Museo nazionale delle Arti del XXI secolo (Roma) e l’acquisizione di un’opera commissionatagli in partenariato dalla Fondazione Ferrara Arte e dalla Casa Museo Boschi - De Stefano (MI).

Fabrizio e Maria Livia

Maria Livia Brunelli, dopo la Laurea in Lettere Moderne e il Diploma di Specializzazione in Storia dell’Arte, ha conseguito un master in “Management per curatore nei musei d’arte e di architettura contemporanea” presso La Sapienza a Roma e il MACRO. E’ stata ideatrice e organizzatrice dal 1999 al 2001 della Iommi home gallery di Bologna, la prima galleria d’arte in una casa privata del capoluogo emiliano. Ha collaborato per diversi musei a Bologna e Venezia, alla 50° Biennale di Venezia diretta da Francesco Bonami, al MACRO Museo d’Arte Contemporanea di Roma. Dal 2008 al 2010 ha ideato e co-curato per tre edizioni la rassegna internazionale su tematiche ambientali Emergenze Creative presso il MAR di Ravenna con interventi di arte pubblica e rassegne nei musei (Fondazione Sandretto Re Rebaudengo). Ha organizzato diverse installazioni urbane, tra cui The Faunal Countdown, con undici grandi sculture di animali in via di estinzione di Stefano Bombardieri disseminate nel centro storico della città di Ferrara. Attualmente ha all’attivo la curatela di un centinaio di mostre ed è autrice di numerose pubblicazioni.

Fabrizio Casetti, dopo gli studi di ingegneria e una pluridecennale esperienza nel settore della progettazione, è stato uno dei pionieri della rigenerazione urbana in Italia come ideatore di Spazio Grisù, una ex-Caserma dei Vigili del Fuoco di Ferrara di proprietà dell’amministrazione pubblica convertita in una Factory della cultura e della creatività. Tra i suoi interessi di studio principali ci sono le nuove modalità di fruizione e diffusione dell’arte contemporanea al di fuori degli spazi e dei metodi consueti, e le interazioni fra economia, collezionismo e mercato dell’arte.

Come ideatori del corso "Strategie di orientamento nel sistema dell'arte contemporanea", vengono spesso invitati a tenere delle lezioni in cui raccontano le complesse e affascinanti dinamiche del mondo dell’arte presso Università, Master e Accademie, fornendo informazioni pratiche ad artisti e curatori per un orientamento lavorativo.

MLB Maria Livia Brunelli Gallery
Corso Ercole I d'Este, 3 - 44121 Ferrara (IT)
Via Sa Conca, 8 - 07021 Porto Cervo (OT)


La galleria è aperta su appuntamento dal lunedì al venerdì dalle 15 alle 18 (si prega di verificare telefonicamente al 346 7953757 - 331 4089660).
Il sabato dalle 15 alle 19 vengono effettuate visite guidate gratuite alla mostra in corso.
La domenica vengono organizzate visite riservate per piccoli gruppi di collezionisti, giornalisti e direttori di museo; su prenotazione sono benvenute classi di ogni ordine di scuola e corsi universitari interessati ad approfondire la conoscenza del sistema dell’arte contemporanea.


(dal 1 luglio al 31 agosto e dal 22 dicembre al 5 gennaio la galleria è aperta solo su prenotazione) 

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www.mlbgallery.com

Maria Livia Brunelli
director & curator

Fabrizio Casetti
vice director

Massimo Marchetti 
exhibition manager

Massimo Marchetto
graphic&web design

Marco Caselli Nirmal
Mara Di Giammatteo
Davide Menis
Francesca Occhi
Alessia Siligardi
Eleonora Sole Travagli
Denis Zaghi

photographs

Silvia Brunelli
Laura Saetti
Paola Taveggia
Pasquale Chiaiese
Roberta Finessi

food designer

Francesca Alovisaro (Rovigo)
Ginevra Atti (Ferrara)
Eva Beccati (Ferrara)
Dorina Bardhi (Atri)

Maria Sole Bergamini (Ferrara)
Benedetta Bodo (Torino)
Angelica Bollettinari (Londra)
Max Bratti (Ferrara)
Silvia Cazzola (Ferrara)
Francesco Ceccato (Amburgo)
Gabriele Cirami (Firenze)
Paola Coppola (Berlino)
Federica Corona (Palermo)
Ketrin Costa (Amburgo)
Sara Codarin (Bordeaux)
Marica Denora (Bari)
Irene Del Principe (Londra)

Roberta Finessi (Ferrara)
Raffaella Georgescu (Roma)
Defne Kut (Istanbul)
Sophia Levine (Middlebury, USA)
Gianmarco Lodi (Latina)
Rachele Logli (Pisa)

Sabrina Losenno (Ferrara)
Fabrizia Lotta (Napoli)

Francesca Lugas (Ferrara)
Giuseppe Macaluso (Palermo)
Matteo Meleddu (Oristano)
Silvia Mantovani (Savignano)

Ricardo Monreal la Fuente (Saragozza)
Patrizia Morale (Bologna)
Laura Musso (Padova)
Francesca Occhi (Ferrara)
Elisabetta Palisi (Ferrara)
Ilaria Palumbo (Napoli)
Enrico Porfido (Oslo)
Silvia Rebecchi (Torino)
Sara Ricci (Ferrara)
Mannì Romeo (Ferrara)

Sara Ronconi (Verona)
Monica Sandulli (Avellino)
Valentina Schiano Lo Moriello (San Gimignano)

Hyun Seung Kwak (Seoul, South Korea)
Alessandra Tamascelli (Ferrara)
Alessandro Tassi (Pesaro)
Valentina Torrisi (Ferrara)
Angelica Tosi (Ferrara)
Isabella Tunioli (San Francisco, USA)

Martina Vacca (Roma)
Penelope Volinia (Ferrara)

Valentina Volpi (Ferrara)
Paola Zangirolami (Ferrara)
Elena Zattoni (Ferrara)
internship e consultants

«La galleria MLB di Maria Livia Brunelli: uno spazio che, con le sue proposte originali e il suo approccio sperimentale di casa galleria nel cuore del centro storico di Ferrara, sta sempre di più attirando l’attenzione ricevendo premi e riconoscimenti»

Santa Nastro (Artribune, 29 aprile 2016)

Daily I found myself amidst the difficulty of running a small artistic business in Italy: finding funding, negotiating contracts, getting publicity, and creating a name. The work could be very frustrating but was always interesting. I had the opportunity to speak to many local artists about their art and even showed one of the artists some of my work. And my coworkers—mostly Italian students from the Faculty of Architecture—were really great and candidly expressed their feelings about the art and artists who passes through the office. In my time at the gallery I feel as though I not only improved my vocabulary and speaking skills but also developed my taste for art. I also had the opportunity to hear firsthand about the arts environment in Italy: that though Italy has a rich history of the arts, the current situation is not such a pretty thing... I would recommend this internship for anyone interested in small arts businesses. But I would warn them that it is easy to end up with more work than you bargained for. Be clear about your intentions as an intern and know that the gallery is small (so you will be working very closely with your coworkers). That said, it is a very rewarding experience... and often the boss makes cookies!

Sophia Levine (Middlebury College, Spring 2009)

"Ho chiesto di incontrarla perché mi ha colpito molto il sito della sua galleria. Non so ancora che lavoro vorrei fare nella vita, dopo gli studi in Bocconi, un master in arte contemporanea, e tanti stage e viaggi in giro per il mondo...ma una cosa la so: vorrei avere la sua stessa luce negli occhi, quando parlerò del mio lavoro!".

una studentessa (Milano, maggio 2016) 

La MLB Maria Livia Brunelli home gallery è una associazione iscritta nel Registro APS Emilia Romagna n. 4135 atto n. 46249 del 16/06/2011 e lo statuto è consultabile qui

L'importanza dei nomi ha condizionato tutta la vita della mia bocca e la mia: impossibile vivere in una casa - anche se bella - se si trova in una via con un nome che non potrei dire-scrivere; e così via, in un susseguirsi di scelte più musicali che razionali. 

E pochi giorni fa il Simbolismo mi ha illuminato circa la mia professione ideale, a livello "nominale". Ebbene vagavo, a Ferrara, con gli occhi pieni di simboli e di mistero. In parte grazie alla bella mostra (ma solo per i contenuti…) sul Simbolismo, che ha inaugurato il 18 febbraio a Palazzo dei Diamanti. E in parte grazie alla visione di alcune opere di Cosmè Tura, grande artista il cui corpo morì nel 1945. 

Quando… il mio vagare è stato interrotto da un lumicino acceso, fuori da un palazzo antico, che scoprirò essere stato l'abitazione di Pellegrino Prisciani, umanista ed esperto di astrologia della Corte degli Estensi, amico di Cosmè Tura e di molti pittori del Quattrocento ferrarese e ideatore della decorazione quattrocentesca di palazzo Schifanoia. Vedendo quel lumicino, fuori da quel palazzo misterioso che - portone spalancato - mi invitava ad entrare, non sospettavo che avrei scoperto il più bel nome nel mondo dei nomi dei lavori. 

Salgo le scale ed entro in una casa che è anche una galleria d'arte contemporanea, una home gallery, una galleria casalinga. Ad aprirmi una fanciulla con un cappellino arancione, che mi proietta negli anni Trenta. Si chiama Marialivia Brunelli, e si prende cura delle cose belle. Il nome del suo lavoro entusiasma le mie orecchie: "curatrice". 

La sua casa è aperta. E' accogliente. E' viva. Avrei voluto staccare uno ad uno i quadri esposti a Palazzo dei Diamanti ed appenderli in questo luogo di rarefazione, dove ogni artista ha la sua stanzetta. Una stanza tutta per sé. Mentre nella maggior parte dei musei, le opere di più artisti convivono nel medesimo spazio, claustrofobicamente, disponendo magari solo di mezzo muro bianco per esprimersi. 

Ma per fare un lavoro con un nome così bello che scuole bisogna fare? Maria Livia è laureata in Lettere moderne, con un diploma di specializzazione in Storia dell'arte ed un master in Management per curatore nei musei d'arte e di architettura contemporanea. Ma tutto questo non basta se non si ha… un cappellino arancione.

Chiara Zocchi (L'Avvenire, 25 febbraio 2007)

La MLB home gallery nasce nel gennaio del 2007, in concomitanza con ArteFiera di Bologna. Da allora, in coincidenza con manifestazioni di spicco per la città e il territorio, come l’inaugurazione di mostre presso il vicino Palazzo dei Diamanti, viene chiesto agli artisti di elaborare progetti appositi legati tematicamente a questi eventi, attualizzandoli. Si tratta di progetti site specific che richiedono anche un anno di preparazione, e che coinvolgono spesso l’intera città. 

Ad esempio, in occasione della mostra di Turner a Palazzo dei Diamanti, la MLB ha realizzato la mostra del fotografo giapponese Masuyama, che ha ripercorso tutte le tappe del viaggio in Italia di Turner. Durante il Festival Internazionale a Ferrara, incentrato su tematiche socio-politiche di grande attualità, la città è stata invece popolata dai monumentali animali in via di estinzione di Stefano Bombardieri, con la rassegna Faunal Countdown. 

Anche in occasione delle fiere cui è invitata a partecipare, la MLB realizza veri progetti curatoriali: per ArteFiera 2011 nello stand MLB si è voluta ricreare la stessa atmosfera informale e rilassata della casa-galleria: i visitatori erano accolti con un caffè, accompagnati a vedere le opere attraverso una visita guidata e invitati riposare sul grande divano a forma di rosa di Ketty Tagliatti, in omaggio al concetto di accoglienza della home gallery. In molti assicurano che era lo stand più affollato dell’intera fiera. 

La sede della MLB home-gallery si trova all’interno di un palazzo storico del Quattrocento, nel pieno centro storico di Ferrara, di fronte al Castello Estense e a pochi passi dal Palazzo dei Diamanti, nota sede di importanti esposizione d’arte. Lo spazio della MLB vede quindi coesistere il minimalismo della galleria d’arte contemporanea con la suggestione degli alti soffitti affrescati di un palazzo antico come quello di Corso Ercole I d’Este 3. 

Ogni mostra della MLB nasce da un progetto curatoriale ben delineato che coinvolge uno o più artisti, di volta in volta chiamati a confrontarsi con i due grandi saloni dello spazio espositivo. 

Le inaugurazione della MLB coincidono con il giorno di inaugurazione delle mostre al Palazzo dei Diamanti o di eventi di rilievo per il territorio, per consentire maggiore visibilità allo spazio da parte sia della stampa sia dei visitatori. 

MLB è una home-gallery, l’unica realtà italiana di casa-galleria con una programmazione continuativa durante tutto l’anno, sette giorni su sette.

MLB è un luogo d’incontro per l’arte contemporanea che si avvale di un network internazionale - che va da Ferrara a Roma, da Londra a Berlino, da New York a Pechino - di curatori che fondono le proprie competenze in modo sinergico, all’insegna della costante ricerca di un dialogo diretto tra il pubblico, anche di non addetti ai lavori, e l’arte.

MLB si avvale della collaborazione di gallerie italiane e straniere, come la Hilger Contemporary di Vienna, la galleria Continua di San Gimignano e Studio La Città di Verona, oltre che di personalità di spicco nel mondo dell’arte, quali Pierluigi Sacco e Lóránd Hegy.

La galleria è aperta ogni sabato e domenica dalle 15 alle 19 (ingresso e visite guidate gratuite) e gli altri giorni dalle 16 alle 20 (per appuntamento: +39 346 7953757).

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